giovedì 1 novembre 2012

LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE RESETTA IL CERVELLO

Molte persone iniziano a meditare per rilassarsi o per ridurre lo stress, ma poche si rendono conto del modo in cui la meditazione produce questi benefici. Spesso si pensa che i suoi effetti sul corpo e sulla mente non siano differenti da quelli prodotti da un sonnellino o dalla pratica della respirazione profonda.Tuttavia, un nuovo studio sugli effetti della Meditazione Trascendentale, pubblicato sul periodico americano Cognitive Processing, ha contribuito ad aumentare la mole di ricerche che spiegano come gli individui che praticano questa tecnica raggiungono uno stato di riposo vigile, in altre parole uno speciale stato di profondo rilassamento, del tutto differente dal normale stato di rilassamento e dal sonno.

I ricercatori dell’American University di Philadelphia hanno constatato che durante la Meditazione Trascendentale gli individui erano molto più capaci di attivare lo “stato fondamentale” o stato di riposo del cervello, noto agli neuroscienziati come Default Mode Network (DMN), che resetta e rigenera il cervello. Il DMN è considerato essenziale per lo sviluppo di una buona salute mentale e di qualità come la creatività.

Lo studio randomizzato, durato tre mesi, è apparso in un numero speciale di Cognitive Processing dedicato alla neuroscienza della meditazione e della coscienza, volume 11, numero 1, primavera 2010, che coincide con la “Settimana di consapevolezza del cervello” nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

Il nuovo studio è basato sugli sviluppi che la neuroscienza ha fatto nell’ultimo decennio, che hanno individuato un naturale “stato fondamentale” del cervello al quale esso ritorna per rigenerarsi. Questo stato è definito Default Mode Network e si attiva quando una persona si concentra sulle attività interiori come immaginarsi il futuro, recuperare i ricordi e sognare ad occhi aperti piuttosto che su ciò che succede all’esterno.


Dr. Fred Travis
Il DMN è considerato essenziale per la creatività e per la nostra percezione del “Sé”. Alcuni neuroscienziati credono che in persone affette da malattie come Alzheimer, autismo e schizofrenia, questo network sia insufficiente. Si ritiene che l’abilità di controllare l’accesso e l’uscita dallo stato fondamentale diminuisca con l’avanzare dell’età.

Le ricerche hanno già mostrato che anche chiudere gli occhi e rilassarsi possa aumentare lo stato fondamentale. Lo studio di tre mesi dell’American University ha stabilito, tuttavia, che il naturale stato fondamentale del cervello si attiva in modo molto più intenso durante la pratica della Meditazione Trascendentale.

La scoperta di differenze rilevanti tra le onde cerebrali degli studenti che praticano la Meditazione Trascendentale e quello che semplicemente riposano chiudendo gli occhi è estremamente convincente, poiché le condizioni (Meditazione Trascendentale o riposo semplice) sono state assegnate del tutto casualmente ai soggetti. Inoltre i test sono stati effettuati da ricercatori non a conoscenza delle condizioni assegnate ai soggetti in esame” ha affermato il Dr. David Haaga, coautore e professore di psicologia all’American University.

Un’altra significativa scoperta di questo studio è che l’attività nello stato fondamentale aumenta durante la Meditazione Trascendentale rispetto al riposo ad occhi chiusi” ha affermato il Dr. Fred Travis, autore principale e direttore del Centro per il Cervello, Coscienza e Cognizione alla Maharishi Management University.


Fonte: www.blog.meditazionetrascendentale.it

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