Un papà nel 2007 chiede aiuto telefonando ad un centro anti-violenza, raccontando di subire violenze dalla moglie. RIFIUTATO. Aggiunge che ha subito tentati omicidi, che è preoccupato per i bambini, ci sono seri problemi, la moglie minaccia di buttarsi giù con la bambina. RIFIUTATO. Nessun aiuto per uomini e bambini. Solo per le donne. Tenta a tre numeri diversi, e la risposta è sempre la stessa. RIFIUTATO. Con la beffa finale: “sua moglie potrebbe chiamarci, lei no”. (Link al filmato).
2010: una donna del programma televisivo Le Iene telefona al numero anti-stalking 1522, pagato con i soldi di tutti dalle Pari Opportunità, e le viene offerta anche assistenza legale. Quando invece e' un uomo a telefonare allo stesso numero: nessun aiuto. RIFIUTATO in quanto l'assistenza e' per le donne.
Le Iene riescono a parlare con l'ormai Ex Ministra delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che riesce a mettere in riga le telefoniste (guarda video in basso).
Ma, temiamo, misura di facciata. Il vero problema è dietro le quinte, e l’unica soluzione sarà evitare che le femministe gestiscano la res publica. Da più parti viene chiesto che i centri anti-violenza femministi vengano rimpiazzati con centri pubblici gestiti da donne e uomini che collaborino per il bene di tutti, così come proposto dalla loro fondatrice Erin Pizzey e dal prof. Amendt, così come si fa in tutti gli altri campi, senza distinzione di genere ed etnia.
In Italia, la strada e' ancora tanta da fare. A partire dal nome di un Ministero i cui programmi non operano in nome del nome che porta.
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