lunedì 15 settembre 2014

LA SCHIAVITU’ DEI NUMERI PRESTATI


 

"quando credi di aver capito tutto della ricchezza e invece non e' per niente cosi' "




L’Isola aveva una circonferenza di 8 Km. Era totalmente disabitata. Ai primi sopravvissuti spiaggiati, si poneva subito la questione cibo. Inizialmente erano un po’ andati a casaccio andando in avanscoperta cibandosi principalmente di noci di cocco, banane, erbe, qualche ananas, crostacei e bevendo acqua piovana. Avevano scoperto pure una piccola sorgente e chi era un bravo nuotatore, poteva tentare la pesca subacquea.
 
Passarono giorni, poi settimane e poi mesi senza venire rintracciati e soccorsi.
 
C’era chi coltivava banane, chi noci di cocco, chi ananas e chi aveva allevato e ammaestrato scimmie allo scopo di andare in cima alle palme per prendere banane e noci di cocco. Tutti erano riusciti ad organizzarsi in attivita’ che li tenevano occupati oltre a dar loro la sopravvivenza i cui frutti se li scambiavano tra di loro.
 
Avevano convenuto che un casco di banane valesse 1 ananas il quale valeva 2 noci di cocco le quali valevano tra i 2 ed i 5 lt d’acqua (secondo la stagione) tra le altre cose.
 
Con la specializzazione dei naufraghi in diversi prodotti agricoli coltivati, arrivarono anche problemi di indivisibilita’ del baratto. Per esempio, chi produceva l’ananas e voleva barattarlo con 1 sola noce di cocco poiche’ non ne voleva 2 come dettato dal mercato, era indeciso tra rimetterci comprando solo 1 cocco oppure tagliare l’ananas a meta’ per 1 cocco rischiando pero’ che l’altra meta’ di ananas rimasta rimanesse invenduta.
 
Un giorno, un nuovo naufrago si spiaggio’ sull’isola. Conobbe presto gli altri naufraghi e quello che facevano e si offri’ per migliorare il sistema di commercio tra di loro facendogli il seguente discorso:
 
“Cari amici, mi chiamo Rothschild ed ho esperienza nel finanziamento di beni e servizi. Potete chiamarmi Mayer. Ho deciso di dare una mano in questa nostra comunita’ facilitando il commercio di cio’ che producete attraverso l’introduzione di un mezzo che permettera’ a tutti di poterci scambiare beni/servizi senza muoverli e/o dividerli fisicamente. Finalmente vi sara’ possibile comprare cio’ che volete senza dovere necessariamente scambiare cio’ che producete nelle quantita’ richieste affinche’ il baratto vada a buon fine. Ecco quindi che vi presento questo disco di metallo. E’ fatto di Nichel con dentro oro. Si chiama Dinaro ed e’ disponibile in tagli da 1,2,5,10,20,50 e 100 Dinari. Ovviamente l’oro contenuto aumenta con l’aumentare del taglio mentre le dimensioni del disco rimangono invariate. Penso quindi che possiamo partire dicendo che 1 Dinaro equivale ad 1 cocco e che 2 Dinari equivalgono all’intero casco di banane ed ad 1 ananas e cosi’ via, esattamente come avete stabilito voi”.
 
Gli altri si guardavano pensando che l’idea dopotutto fosse geniale.
 
“Mi faccio io promotore della produzione e distribuzione del Dinaro sull’Isola senza che voi vi preoccupiate di dovermi dare subito alcuno dei vostri prodotti. In cambio, visto che il lavoro ed i metalli ce li metto io, vi chiedo la restituzione dopo 12 mesi dei Dinari che voi mi chiederete in prestito aumentati del 5% (che chiamero’ interesse maturato) il quale coincide piu’ o meno con l’aumento annuale del valore totale di tutti i beni e servizi sull’Isola cosicche’ anch’io mantenga lo stesso potere d’acquisto come voi visto che non stampero’ Dinari per me. Che ne dite ?”.
 
Nessuno ebbe nulla da obiettare. Erano sempre stati abituati a coltivare e barattare. Non avevano mai pensato ad un mezzo che potesse sostituire il loro baratto ed il fatto di poter ottenere qualcosa per poi ridarlo indietro dopo 12 mesi aumentato di 5 per ogni 100 che avevano preso in prestito, sembrava loro ragionevole.
 
Quindi nell’isola cesso’ il baratto sostituito dal Dinaro il quale si rivelo’, a detta dei naufraghi, pratico e leggero. Facile per concludere le transazioni. Mayer Rothschild aveva quindi prodotto tanti Dinari nei tagli elencati e li aveva distribuiti a coloro che gliene facevano richiesta. Di fatto, aveva fondato un servizio di prestito Dinari che tutti chiamarono col nome di Banca. La Banca divento’ il posto per chiedere a prestito i Dinari ma anche per depositarli per chi voleva metterli al sicuro. Rothschild poi si rese conto che qualcuno avrebbe potuto anche fonderli i Dinari ricavandone l’oro con il quale poter fare altre cose quali oggetti ornamentali, anelli, collane e statue, pertanto decise di non mettere piu’ l’oro dentro il Dinaro ma di tenerlo al sicuro in una fortezza a suo dire inespugnabile e di stampare Dinari fatti solo di Nichel il cui valore nominale totale seguisse proprio quello dell’oro chiuso nella fortezza. Tanto era il valore totale dei Dinari stampati sull’Isola quanto quello dell’oro in deposito.
 
Manco a dirlo, anche qui’ nessuno ebbe nulla da ridire poiche’ sembrava una cosa saggia e logica.
 
Passati i primi 12 mesi, qualcuno dei naufraghi riusciva a restituire i Dinari ottenuti in prestito, altri invece no. Ad esempio, il coltivatore di Ananas non e’ riuscito a restituire il prestito a causa del cattivo tempo che ha fatto si’ che gli Ananas prodotti fossero pochi. Si era fatto dare 1.000 Dinari ed ora doveva restituirne 1.050. Aveva detto a Mayer che non poteva restituire il prestito e Mayer gli aveva risposto: “Il tuo Ananas e’ uno dei prodotti piu’ preziosi. Facciamo che i prossimi 12 mesi saranno migliori per il tempo e che quindi ne coltiverai e venderai di piu’. Possiamo fare cosi’: ora ti presto 2.000 Dinari che dopo 12 mesi mi restituirai con gli interessi al 5% (totale 2.100) dai quali pero’ devo detrarre i 1.050 che mi devi. Pertanto fisicamente ora ti posso dare 950 Dinari. Non ti chiedo di darmi gli Ananas invece dei Dinari che mi devi poiche’ immagino che tu ne abbia gia’ pochi tra l’altro non sufficienti”. Questo approccio non solo aveva convinto il produttore di Ananas a richiedere un altro prestito certo che dopo 12 mesi la stagione sarebbe andata meglio della precedente, ma aveva reso Mayer Rothschild una sorta di benefattore che capiva ed aiutava coloro che non riuscivano ad estinguere il prestito ricevuto.
 
Passarono mesi, anni e decenni. Altri naufraghi si aggiunsero e la comunita’ aveva oramai raggiunto un livello di beni/servizi prodotti dei piu’ diversificati. Mayer Rothschild aveva nel frattempo dichiarato che non era piu’ sua intenzione emettere Dinari che rappresentassero il valore dell’oro che aveva in deposito. Disse che l’oro non era necessario e che bastava produrre il Dinaro cosi’ com’e’, un disco di Nichel con stampato il suo valore nominale.
 
Per l’ennesima volta, nessuno ebbe nulla da ridire mentre invece Mayer provvedeva ad espropriare le proprieta’ di coloro che per 24 mesi consecutivi non restituivano il prestito e lui si giustificava cosi’ “siete voi che sbagliate a chiedere in prestito piu’ di quanto potete permettervi. Posso al massimo spalmare il vostro debito per altri 12 mesi. Oltre non posso andare”.
 
Addirittura, c’era chi veniva espropriato di tutto e risultava ancora debitore senza che Rothschild gliene condonasse una parte. Non appena si rimetteva a coltivare, l’agricoltore portava il raccolto alla Banca poiche’ questa gli aveva negato ulteriori prestiti. Alcuni agricoltori si erano trovati a dover restituire tanti Dinari che a volte non riuscivano a sfamarsi con il proprio raccolto prodotto poiche’ era destinato alla Banca per estinguere il debito. Per chi sgarrava dopo 24 mesi consecutivi, la Banca non concedeva piu’ ulteriori prestiti. “E’ colpa vostra. Ve l’abbiamo sempre detto. Non prendete in prestito piu’ di quanto potete permettervi” era la risposta che la Banca (e quindi Mayer Rothschild per primo) continuavano a ripetere.
 
Poi un giorno sull’Isola arrivo’ un naufrago di nome Giacinto.
 
Era un signore la cui eta’ non gli avrebbe consentito di fare il contadino pena la sua salute. Si fermo’ a parlare con gli altri naufraghi i quali gli spiegarono il sistema di commercio in vigore sull’isola.
 
Giacinto amava ascoltare le persone e loro amavano parlare con lui dei loro problemi, delle loro difficolta’ poiche’ capivano che era un signore colto ed onesto. Che ci teneva alla loro condizione. Lui in particolare aveva preso a cuore coloro che ancora lavoravano la terra per raccogliere tanto quanto gli serviva per azzerare il debito ancora in corso con la Banca la quale aveva gia’ tolto loro tutto il raccolto.
 
“E’ colpa nostra” dicevano gli agricoltori morosi a Giacinto “abbiamo chiesto troppo in prestito ed ora dobbiamo restituire il dovuto”.
 
“Ne siete proprio sicuri ?” chiese loro Giacinto.
 
“Vorrei che mi dedicaste un po’ del vostro tempo per farvi capire qualcosa che potrebbe risolvere davvero I vostri problemi” disse loro Giacinto.
 
I naufraghi morosi smisero cosi’ di lavorare e si raccolsero tutti intorno a Giacinto il quale disse “questo vale anche per voi non morosi poiche’ potreste trarne un enorme beneficio che nessuno potrebbe mai spiegarvelo”. E quindi anche coloro che non avevano debiti con la Banca smisero di lavorare per raccogliersi intorno a Giacinto.
 
Tutta l’Isola era ferma ad ascoltare cio’ per cui Giacinto aveva chiesto un po’ del loro tempo.
 
“chi coltiva Ananas puo’ ottenere 2 noci di cocco con le quali ottenere 1 casco di banane, 5 lt d’acqua, 3 Kg di pomodoro, 5 Kg di Rambutan, 2 Durian, 2 Pomelo, 2 Angurie, 2 Papaye e cosi’ via” disse Giacinto.
 
“c’e’ qualcuno di voi che e’ malato, che e’ ferito, che non riesce a produrre nulla o che ha avuto il proprio raccolto bruciato, rubato o distrutto ?” silenzio tra tutti.
 
Giacinto continuo’ “quindi se nessuno rientra in queste condizioni, come mai tra di voi c’e’ chi non riesce a sfamarsi ?” e dopo qualche sguardo imbarazzato, si fece avanti il produttore di Ananas: “Giacinto, io ho preso dei Dinari in prestito e li devo ritornare ma se non li ho, la Banca mi chiede di estinguere il mio debito con cio’ che produco”.
 
Giacinto gli chiese: “e la Banca cosa produce ?”;
“I Dinari che da’ in prestito alla comunita’” gli rispose il produttore di Ananas;
“Hai detto una cosa giusta ed una sbagliata. Hai detto bene che la Banca produce i Dinari ma hai sbagliato a dire che li presta” rispose Giacinto al quale segui’ lo sguardo spiazzato non solo del produttore di Ananas ma di tutti quanti gli abitanti dell’Isola;
“Qualcuno di voi mi puo’ spiegare per quale motivo i Dinari la Banca ve li deve prestare e non vendere ?” chiese Giacinto alla folla;
 
Seguirono sguardi spiazzati dopodiche’ arrivo’ la risposta del produttore “perche’ e’ stato deciso cosi’ sin dall’inizio Giacinto …”
 
“…certo, certo” – ribatte’ subito Giacinto ‐ “Mayer Rothschild e’ magnanimo perche’ vi da’ subito senza chiedere nulla se non dopo 12 mesi, vero ? E se dopo 24 mesi venite espropriati, la colpa e’ vostra. Solo vostra in quanto lui vi ha dato un lasso di tempo piu’ che ragionevole dove voi non siete riusciti ad estingure il vostro debito”.
 
Non volava una mosca, tutti fissavano Giacinto senza fiatare poiche’ non riuscivano a capire dove volesse andare a parare.
 
“vi siete mai chiesti chi e’ il piu’ ricco dell’Isola ?” chiese ancora Giacinto alla folla;
“sicuramente Mayer” rispose un produttore al quale Giacinto domando’ “perche’ ?”;
“abbe’, mi sembra ovvio. Puo’ stampare Dinari quanto vuole” gli disse il produttore;'“per fare cosa ?” chiese ancora Giacinto;
“come per fare cosa. Per darli in prestito e con cio’ si compera beni e servizi sull’Isola !” si senti’ rispondere Giacinto il quale disse “Bravo, esatto ! Hai detto bene ! Per comprare ….. non per FARE !”.
 
Seguirono gli stessi sguardi persi di prima.
 
“ancora non lo capite vero ?” – disse loro Giacinto – “la vera ricchezza nell’Isola, SIETE VOI ! NON MAYER ROTHSCHILD !”
 
“avete mai pensato a quanto lui spende per produrre 1 Dinaro, 2 Dinari, 5 Dinari, 10,20,50 e 100 Dinari ? Lui produce tutti questi Dinari utilizzando lo stesso materiale e lo stesso lavoratore. Non cambia nulla per lui se non i numeri che appaiono sulla moneta. Quanto costa a lui stampare 1 Dinaro ? Quanto gli costa ? Ve lo dico io. 1/10 del suo valore nominale che e’ lo stesso costo per stampare 100 Dinari il cui costo diventa cosi’ 1/1.000 del suo valore nominale”.
 
Tu, caro produttore di Ananas, sappi che 2 Dinari comprano 1 Ananas il cui costo di produzione e’ ½ del suo valore ossia 1 Dinaro. Una moneta da 100 Dinari compra 50 Ananas il cui costo di produzione e’ sempre ½ del loro valore ossia 25 Dinari. Ci siamo ? Quanti Ananas hai prodotto tu in 12 mesi ? Se li hai venduti tutti, il tuo costo totale sostenuto e’ stato la meta’ dei ricavi. Se non li hai venduti tutti e quindi hai avuto delle rimanenze andate male, il tuo costo e’ andato oltre la meta’. Alla migliore delle ipotesi quindi, il tuo costo totale rimane sempre della meta’.
Ora ti invito a trasferire questo ragionamento di produttivita’ per Mayer Rothschild. Quanti Dinari lui ti ha prestato in 24 mesi ? Te ne ha dati 1.000 all’inizio e poi 2.000. Dopo 12 mesi, i 1.000 diventano 1.050 ed i 2.000 diventeranno 2.100 per il 5% di interessi che ti ha chiesto in piu’. Alla fine dei 24 mesi, tu hai in totale 3.200 Dinari da ritornargli (1.050+50+2.100) di cui 200 di interessi che lui ha creato dal nulla. Ti sembra una cosa giusta che Mayer abbia speso tra i 18 ed i 310 Dinari al massimo per poter intascarsene ben 3.200 equivalenti a 1.600 dei tuoi Ananas la cui produzione a te costa 1.600 Dinari ossia dalle 5 alle 89 volte in piu’ di lui ? E senza che lui debba temere l’invenduto, rimanenze che vanno male, malattie, infortuni, tempeste, uragani, grandine, siccita’ e gelo in quanto il Dinaro non e’ deperibile, non si rovina, non si ammala, non si distrugge, non si consuma, non secca, non muore, non evapora e soprattutto c’e’ sempre chi lo richiede …..SEMBRA A VOI TUTTI NORMALE UNA COSA DEL GENERE ?”

….. SILENZIO TOMBALE


Ripeto: dalle 5 alle 89 volte in piu’ costa a voi la produzione del valore di 3.200 Dinari in un lasso di 24 mesi rispetto allo stesso valore prodotto da Mayer Rothschild. Fate, fate pure i vostri calcoli nel frattempo tenendo conto di tutti i tagli del Dinaro disponibili. Capisco che non ci avete mai pensato ma io non ho finito continuo’ Giacinto il quale a questo punto aveva tutti gli occhi della folla su di lui che lo fissava immobile con un misto di trance ed incredulita’. 

Per quale motivo alla mia domanda di chi sia il piu’ ricco dell’Isola avete subito pensato a Rothschild ? Ve lo dico io perche’. Perche’ il Dinaro e’ da voi considerato oramai la ricchezza e non una sua rappresentazione. Non avreste mai dovuto accettare i patti cosi’ come vi sono stati da lui proposti. Senza rendervene conto, vi ha resi schiavi di un sistema che e’ tutt’altro che giusto. IL DINARO NON DOVEVA MAI ESSERVI PRESTATO MA SEMMAI VENDUTO AFFINCHE’ VOI NE DIVENTASTE I PROPRIETARI ED IL PREZZO CHE MAYER DEVE PERCEPIRE E’ QUELLO DEL SERVIZIO DI PURA STAMPA E NON IL VALORE NOMINALE STAMPATO SUL DINARO. IL VALORE NOMINALE DEL DINARO STAMPATO, NON DOVREBBE POI MAI SUPERARE IL TOTALE DEL VALORE DEI BENI / SERVIZI PRODOTTI SULL’ISOLA IL CUI VALORE PUO’ OSCILLARE PER IL SEMPLICE INCONTRO TRA LA LORO DOMANDA E OFFERTA.
 
In questo modo si tiene il Dinaro rappresentativo della vera ricchezza che voi tutti producete che serve per sfamarvi e quindi poter sopravvivere mentre Rothschild deve solo essere un vostro dipendente che pagate normalmente per il servizio di stampa e, cosa molto importante, che stampa la quantita’ di Dinari che voi gli dite. Ne’ piu’, ne’ meno.
 
Senza rendervene conto, gli avete conferito un potere ed una ricchezza che non gli spettano. Se domani tutti voi smetteste di produrre i vostri beni/servizi distruggendo tutto, tutti i Dinari stampati in circolazione sull’Isola diventerebbero subito carta straccia. E se ricominciaste la coltivazione senza moneta, scambiandovela come facevate prima ossia il baratto, voi sopravvivereste sempre ma non la Banca e Rothschild, ne’ tantomeno il Dinaro. Entrambi sarebbero destinati a soccombere. Tu che ora ti sei ridotto a produrre Ananas che non puoi ne’ vendere, ne’ mangiare perche’ pensi prima ad estinguere il tuo debito, non pensi che siano troppi 1.600 Ananas da dovergli dare a fronte di un prestito ottenuto che a Rothschild per produrlo gli e’ costato, come ti ho gia’ spiegato, tra i 18 ed i 310 Dinari mentre tu ne hai spesi 1.600 per ottenere lo stesso valore ? Ha un senso secondo voi tutto questo ?”.
 
Giacinto passo’ con il suo sguardo uno ad uno i produttori vicino a lui che lo circondavano per poi estenderlo verso tutti gli altri.
 
Il produttore di Ananas ci era rimasto come un sasso. Non parlava ed aveva lo sguardo fisso verso il basso. Si poteva avvertire tutta la rabbia di colui che ha appena ricevuto una sberla psicologica rendendosi conto di essere stato vittima di un’enorme ingiustizia. Le parole di Giacinto sono state chiare, lampanti e precise.
 
C’erano altri che dovevano restituire i Dinari ricevuti i quali si erano messi a parlare tra di loro in modo acceso.“Io adesso prendo un bastone e vado a menarlo quel bastardo ! Ci ha presi tutti in giro ! Ma vi rendete conto che mentre noi rischiamo di morire di fame per estinguere il suo prestito, lui ha messo in piedi un sistema che nel tempo gli avrebbe consentito di poter acquistare tutta la produzione dell’Isola anche per tutti i prossimi 20 anni di fila spendendo un’eresia ??” disse un agricoltore moroso.
 
non serve andarlo a menare” – gli rispose Giacinto – “serve invece che tutti voi, tutti quanti indistintamente accettiate una nuova moneta che rispetti quanto gia’ vi ho detto in precedenza. Da questo momento potete disconoscere il Dinaro immediatamente. Non necessariamente dovete metterlo per iscritto o rispettare un accordo fatto con Rothschild. Basta il consenso tacito per il bene vostro, dei vostri figli e nipoti. E’ altamente immorale che lui il denaro lo presti. Lui queste cose le sa’ ma gioca sull’ignoranza altrui per diventare ricco e potente. Mollate il Dinaro prima che qualcuno di voi finisca male per questo meccanismo truffaldino di debito che tocchera’ anche le vostre future generazioni. Saro’ io a stampare e distribuire una nuova moneta e vi comunico gia’ da ora che, proprio come voi con i vostri prodotti e sempre che siate d’accordo, mi faro’ pagare il costo della stampa piu’ il 50%. Nulla di piu’ e assieme a voi, se vorrete, faremo la valutazione dei beni/servizi posseduti o anche in progetto per poter stampare il corrispettivo valore nominale in moneta”.
 
Il giorno seguente, la Banca di Mayer Rothschild fu’ invasa praticamente da tutti gli abitanti dell’Isola che avevano Dinari depositati per sicurezza. Giacinto aveva garantito loro che li avrebbe convertiti con la nuova moneta prima che diventassero carta straccia ma poiche’ tutti i Dinari non erano fisicamente in deposito (poiche’ una parte dei depositi era rientrato in circolazione sottoforma di prestiti), Giacinto prese in considerazione anche le sole ricevute che attestavano l’ammontare del deposito (libretto bancario).
 
Giacinto inizio’ quindi a produrre ed a distribuire la nuova moneta accettata da tutti secondo criteri ben precisi. Si era convenuto che il margine che Giacinto chiedeva fosse del 35% e non del 50% come da lui avanzato. Dopotutto, Giacinto lo aveva accettato ritenendo che chi produce beni e servizi che servono per campare abbia piu’ diritto di farsi ricco rispetto a chi campa semplicemente stampando un valore che li rappresenta.
 
Riguardo la Banca di Rothschild, manco a dirlo falli’ immediatamente.
 
Mayer Rothschild cerco’ di cambiare i patti con gli abitanti i quali non vollero nemmeno piu’ considerarlo visto il meschino metodo truffaldino che aveva adottato con loro nonostante lo avessero sfamato quando era arrivato naufrago. I Dinari che aveva accumulato e che poteva ancora tecnicamente stampare, erano diventati carta straccia e cerco’ furbescamente di cambiarli nella banca di Giacinto il quale, riconoscendolo, gli disse che se voleva la nuova moneta l’avrebbe ottenuta solamente a prestito per poi doverla restituire per intero dopo 12 mesi maggiorata del 5% di interessi. Alle proteste di lui, Giacinto gli rispose: “vecchio mio, cosa ti lamenti a fare. Con questo metodo c’hai costruito l’immensa fortuna tua e l’enorme sfortuna per intere generazioni. Non ti sta bene ? Accomodati pure. Inventati qualcosa che si possa barattare o che ti possa sfamare. L’Isola e’ piccola. In tanti lo hanno fatto prima che tu arrivassi qui’”.
 
Mayer rifiuto’ il prestito di Giacinto e la leggenda vuole che per sfamarsi, ando’ in giro per l’isola a fare l’elemosina poiche’ non sapeva pescare, non sapeva coltivare o arrampicarsi per prendere un casco di banane o una noce di cocco che nemmeno tutti i suoi 7,000 miliardi di Dinari che possedeva avrebbero ora potuto comprare.
 
Onore e gloria invece attesero il nostro Giacinto che aveva cosi’ svegliato una comunita’ liberandola dalla schiavitu’ dei numeri prestati.