giovedì 24 ottobre 2013

MIRACOLI A MEDJUGORIE: Cristian Filice

 
Ha voluto indossare le scarpe sporche di terra rossa, il colore della montagna delle apparizioni ,per la prima passeggiata “ufficiale”, Cristian Filice, il 37enne malato di Sla, guarito a Medjugorie.
 
Pochi passi, fuori dalla sua abitazione a Piane Crati, in provincia di Cosenza.
 
Ad accompagnarlo don Antonello De Luca, parroco del paese e testimone oculare di quanto accaduto il 26 settembre scorso. L’uomo, ha deciso di parlare e raccontare quanto ha vissuto in una settimana che gli ha stravolto la vita.
 
Un viaggio programmato insieme alla moglie “nell’anno della fede”. Tra le mani le foto scattate con Vicka, una delle veggenti, è lei che Cristian ha incontrato per prima, ed è a lei che ha chiesto “preghiere per la moglie e per i figli”. La donna abbracciandolo gli ha detto: “ Voi state bene . Non vi preoccupate, so tutto” “ Ho sentito una cascata dentro di me, come una liberazione”. Il giorno dopo in programma una escursione naturalistica alle cascate Kravice.
 
Cristian in carrozzella non ha potuto seguire il gruppo e si è fermato nel punto di sosta dove ha incrociato un vecchio. “Indossava una maglietta rossa e mi ha accarezzato il viso” “ un gesto di tenerezza” “ ho pensato che forse aveva un figlio nelle mie stesse condizioni. Invece scopro che fino a due anni prima anche lui era completamente paralizzato. Un miracolato” “ L’anziano mi si è avvicinato e mi ha detto: lo sai che la notte scorsa è stata la notte dei miracoli? Vedrai ci sarà il risveglio ed allora ti ricorderai di Giuseppe” “ Non l’ho più visto”.
 
Cristian accompagnato dai sacerdoti e dalla famiglia è tornato in albergo. Il giorno successivo si è preparato per l’Adorazione Eucaristica. Sa che non potrà salire al monte delle apparizioni, nelle sue condizioni non è possibile. Sullo spiazzale della chiesa di San Giacomo durante la funzione religiosa piange copiosamente. “E’ in quel momento che ho compreso.
 
Sentivo una voce dentro che mi spingeva a salire sul monte. Mi ha indicato come, dove e con chi” “Quella sera, al termine della celebrazione una stella, come una cometa ha attraversato il cielo, l’abbiamo vista tutti”. Le gambe fredde, non si muovevano. Francesca, la moglie, Don Antonello, un altro sacerdote e l’autista del bus, nel primo pomeriggio di giovedì 26 settembre hanno spinto la carrozzina di Cristian fino all’inizio della salita.
 
Sono le 14 quando lui si alza e comincia a camminare “sentivo la forza nelle gambe, andavano spedite. Sono arrivato fino al punto dove sorge la statua della Vergine, è lì che mi sono fermato. Poi sono tornato indietro”. Oggi Cristian gioca con i bambini. Nella stanza in cui dormiva attaccato al respiratore restano le sedie a rotelle “il mio parco macchine” le chiama.
 
Sul comodino, il deumidificatore. Riposto in una scatola il respiratore. “I medici parlano di notevole miglioramento. Impossibile nella Sla”. Gli esami clinici non sono terminati. “Voglio testimoniare che la preghiera è un’arma potente.“ “Affidatevi a Dio, affidatevi alla Madonna, lo dico soprattutto per i malati, spesso disperati, che cercano risposte in chi non può dargliele, restando delusi” “Io continuerò a lottare contro la Sla, come ho fatto in questi anni”.
 
Il telefono continua a squillare, lui risponde. Bussano alla porta, è un via vai di gente. Abbracci e lacrime, per un uomo che ha vissuto almeno due vite.

MIRACOLI A MEDJUGORIE: Silvia Buso


Mi chiamo Silvia, ho 21 anni e sono di Padova. Il 4 ottobre 2004 all’età di 16 anni mi sono ritrovata, nel giro di pochi giorni, a non poter camminare più e ad essere costretta a rimanere in carrozzina.
Tutti gli esiti degli esami clinici erano negativi, ma nessuno sapeva quando e se avrei ripreso a camminare. Sono figlia unica, avevo una vita normale, nessuno si aspettava di dover passare momenti così duri e dolorosi. I miei genitori hanno sempre pregato e chiesto l’aiuto della Madonna affinché non ci lasciasse soli in questa dolorosa prova.
Nei mesi successivi però sono peggiorata, ho perso peso e sono iniziate delle crisi simil-epilettiche. Verso gennaio mia madre ha contattato un sacerdote che seguiva un gruppo di preghiera molto devoto alla Madonna, e ogni venerdì andavamo tutti e tre al Rosario, Messa e Adorazione. Una sera poco prima di Pasqua, finita la funzione, si è avvicinata una signora e mi ha messo tra le mani una medaglietta della Madonna, dicendomi che era stata benedetta durante l’apparizione a Medjugorje, ne aveva solo una, ma in quel momento riteneva che io ne avessi più bisogno di lei. L’ho presa e appena sono tornata a casa l’ho messa al collo. Passate le vacanze ho telefonato al preside della mia scuola e mi sono fatta dare i programmi della classe che frequentavo, la terza liceo scientifico e nei mesi di aprile e maggio ho studiato.
Nel mese di maggio, intanto, i miei genitori, hanno iniziato a portarmi ogni giorno al Rosario e alla S.Messa. All’inizio lo sentivo come un obbligo, ma poi ho iniziato a desiderare anch’io di andarci perché quando ero li e pregavo trovavo un po’ di conforto alla tensione provocata dal fatto di non poter fare le cose come gli altri miei coetanei.
 
Nella prima metà di giugno ho sostenuto degli esami a scuola, li ho passati e lunedì 20 giugno quando la fisiatra mi ha detto che doveva accompagnare sua madre a Medjugorje, d’istinto le ho chiesto se poteva portarmi con lei! Mi ha risposto che si sarebbe informata e dopo tre giorni ero già sul pullman verso Medjugorje con mio padre! Sono arrivata la mattina di venerdì 24 giugno 2005; durante la giornata abbiamo seguito tutte le funzioni e abbiamo avuto l’incontro con il veggente Ivan, lo stesso che più tardi avrebbe avuto l’apparizione sul monte Podbrodo.
Alla sera quando mi è stato chiesto se volevo andare anch’io sul monte, ho rifiutato spiegando che la carrozzina su un monte non può salire e non volevo disturbare gli altri pellegrini. Mi hanno detto che non c’erano problemi e che avrebbero fatto a turno, così abbiamo lasciato la carrozzina ai piedi del monte e mi hanno preso in braccio per portarmi fino in cima. Era pieno di gente, ma siamo riusciti a passare.
 
Arrivati vicino alla statua della Madonna, mi hanno fatto sedere e ho iniziato a pregare. Ricordo che non pregavo per me, non ho mai chiesto la grazia di poter camminare perché mi sembrava una cosa impossibile. Pregavo per gli altri, per le persone che in quel momento si trovavano nel dolore. Ricordo che quelle due ore di preghiera sono volate via; preghiera che ho fatto veramente con il cuore. Poco prima dell’apparizione, il mio capogruppo seduto di fianco a me mi ha detto di chiedere tutto ciò che volevo alla Madonna, Lei sarebbe scesa dal Cielo sulla terra, sarebbe stata li, davanti a noi e avrebbe ascoltato tutti in modo uguale.
Ho chiesto allora di avere la forza per poter accettare la carrozzina, avevo 17 anni e un futuro in carrozzina mi ha sempre spaventato tantissimo. Prima delle 22.00 ci sono stati dieci minuti di silenzio, e io mentre pregavo ero attratta da una chiazza di luce che vedevo alla mia sinistra. Era una luce bella, riposante, tenue; a differenza dei flash e torce che si accendevano e spegnevano in continuazione. Intorno a me c’erano tante altre persone, ma in quei momenti era tutto buio, c’era solo quella luce, che quasi mi intimoriva e più di una volta ho tolto lo sguardo, ma poi con la coda dell’occhio mi era inevitabile vedere.
Finita l’apparizione al veggente Ivan, la luce svanì. Dopo la traduzione in italiano del messaggio della Madonna, due persone del mio gruppo mi hanno preso per portarmi giù e sono caduta all’indietro, come svenuta. Sono caduta sbattendo la testa, il collo e la schiena su quelle pietre e non mi sono fatta il minimo graffio. Ricordo che era come se fossi stata su un materasso morbido, accogliente, non su quelle pietre dure e spigolose. Sentivo una voce dolcissima che mi tranquillizzava, mi calmava come coccolandomi.
Subito hanno iniziato a gettarmi dell’acqua e mi hanno riferito che si sono fermati delle persone e alcuni medici che hanno provato a sentirmi il polso e il respiro, ma niente, non c’erano cenni di vita. Dopo cinque – dieci minuti ho aperto gli occhi, ho visto mio padre piangere, però per la prima volta dopo 9 mesi ho sentito le mie gambe e così scoppiando in un pianto ho detto tremando: “Sono guarita, cammino!”
Mi sono alzata come se fosse la cosa più naturale; subito mi hanno aiutato per scendere dal monte perché ero agitatissima e temevano che mi facessi male, ma arrivata ai piedi del Podbrodo quando mi hanno avvicinato la carrozzina, l’ho rifiutata e da quel momento ho iniziato a camminare. Alle 5.00 del mattino seguente stavo scalando il Krizevac da sola con le mie gambe.
 
I primi giorni che camminavo avevo i muscoli delle gambe indeboliti e atrofizzati dalla paralisi, ma non avevo paura di cadere perché mi sentivo sorretta da fili invisibili alle spalle. Non ero andata a Medugorje in carrozzina pensando di poter tornare con le mie gambe. Era la prima volta che ci andavo, è stato bellissimo non solo per la Grazia che ho ricevuto, ma per l’atmosfera di pace, calma, serenità e grandissima gioia che lì si respira.
All’inizio non facevo mai testimonianze perché ero molto più timida di adesso e poi avevo numerose crisi simil-epilettiche durante la giornata, tanto che a settembre 2005 non avevo potuto riprendere a frequentare la quarta liceo. A fine febbraio 2006 era venuto padre Ljubo a tenere un incontro di preghiera a Piossasco (TO) e mi avevano chiesto di andare a fare testimonianza. Ho un po’ tentennato, ma alla fine sono andata; ho reso testimonianza e ho pregato il S.Rosario.
Prima che andassi via padre Ljubo mi ha benedetto e ha pregato qualche istante sopra di me; da lì a pochi giorni sono completamente scomparse tutte le crisi. La mia vita ora è cambiata e non soltanto perché sono fisicamente guarita. Per me la Grazia più grande è stata quella di scoprire la Fede e sapere quanto amore Gesù e la Madonna hanno per ciascuno di noi. Con la conversione è come se Dio mi avesse acceso un fuoco dentro che va costantemente alimentato con la preghiera e l’Eucarestia.
Qualche vento poi potrà soffiarci ma se è ben alimentato, questo fuoco non si spegne e ringrazio infinitamente Dio per questo immenso dono!
Ora nella mia famiglia ogni problema lo affrontiamo con la forza del Rosario che preghiamo ogni giorno tutti e tre insieme. In casa siamo più sereni, felici perché sappiamo che ogni cosa è secondo la volontà di Dio, del quale abbiamo piena fiducia e siamo estremamente contenti che Lui e la Madonna ci guidino.
Con questa testimonianza io voglio rendere grazie e lode alla Madonna e Gesù anche per la conversione spirituale avvenuta nella mia famiglia e per il senso di pace e gioia che Loro ci donano. Vi auguro di cuore che ognuno di voi senta l’amore della Madonna e di Gesù perché per me è la cosa più bella e importante della vita.
 

domenica 8 settembre 2013

ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO !



"... il solito demente di turno chiedeva a Bud Spencer e Terence Hill “altrimenti che fate, vi arrabbiate?”. E loro rispondevano “Siamo già arrabbiati!
 
 
 
Dunque un vecchio puttaniere che si è fatto proteggere dalla mafia (sentenza Dell’Utri), che ha comprato giudici per interposta persona (Vittorio Metta) e che è stato appena condannato in via definitiva con interdizione dai pubblici uffici può continuare a gravare sui conti pubblici (prendere stipendi, avere commessi, avere protezione da parte delle forze dell’ordine o per esempio pagare solo l’1% sul fatturato per le concessioni delle frequenze televisive), pur senza presentarsi mai al Senato.
 
Invece, una dozzina di parlamentari del M5S, incensurati, con tutti i loro bravi diritti politici a posto, che al contrario del vecchio puttaniere si presentano talmente tanto sul posto di lavoro da restarci anche per una intera nottata pur di difendere i principi in cui credono e gli ideali dell’elettorato che rappresentano, dovrebbero invece venire sanzionati e perdere il diritto di voto.

Questo è il senso dell’equità politico-sociale della presidente della Camera Laura Boldrini. O, per dirla con le sue parole, questa è l’interpretazione che lei dà del “decoro istituzionale“, giacché ieri si è presentata all’ufficio di Presidenza, dopo i lavori d’aula, sostenendo che l’iniziativa del Movimento 5 Stelle di salire sul tetto della Camera, contraria appunto ad ogni decoro istituzionale, era stata fonte di maggiori costi, i quali sarebbero stati dunque da addebitare senza indugio ai ragazzi che da ieri pomeriggio hanno appeso uno striscione in cima alla Camera dei Deputati, con scritto (pensate un po’) “LA COSTITUZIONE E’ DI TUTTI“.

Una cosa francamente imbarazzante e inaccettabile. Non è “decoroso” dal punto di vista istituzionale che ci sia qualche ragazzo di una forza politica da 9 milioni di voti che appende uno striscione che ricorda ai cittadini l’amore che devono a se stessi, alla loro forma di Stato, a chi ha combattuto per realizzarla. Invece, per la Boldrini è decorosissimo che ci siano centinaia di parlamentari che tentano di cambiare la Costituzione senza rispettare le regole della Costituzione stessa. Non si sa se ridere o se piangere.

E come dovrebbero essere sanzionati, questi ragazzi? Come si fa a ripianare i costi esorbitanti che questa iniziativa avrebbe fatto pesare sui conti pubblici, arrivando ad essere causa di sforamento dei parametri europei sul rapporto deficit/pil e causando un immediato rialzo dello spread sui mercati internazionali?

Regolamenti alla mano, secondo il questore del Senato M5S, Laura Bottici, l’unica cosa che la Boldrini può fare, in base all’art. 60, comma 4, è, per fatti di eccezionale gravità che si svolgono nella Camera ma fuori dell’aula, proporre all’ufficio di presidenza le sanzioni del comma 3. Ossia interdizione dai lavori dell’aula da due a quindici giorni di seduta, il che equivale a togliere al Movimento 5 Stelle una dozzina di voti per un massimo di due settimane, ostacolando così ancora di più la difesa della Costituzione, visto che il Movimento 5 Stelle è l’unico che ancora se ne preoccupa e visto che, proprio da lunedì, si inizia a votare su come cambiare l’articolo 138, che è quello che dice come si cambia l’articolo 138, senza rispettare le regole indicate dall’articolo 138. Un capolavoro del furto con scasso da veri delinquenti della democrazia.

Ma forse la Boldrini, giacché secondo lei questa operazione sarebbe stata fonte di maggiore esborso per le istituzioni, intende allora addebitarne i costi smodati agli incauti sventolatori di striscioni sovversivi? Innanzitutto bisognerebbe chiederle allora come intenderebbe incassare l’eventuale sanzione pecuniaria, giacché non ha mai neppure permesso al Movimento 5 Stelle di versare nei bilanci della Camera le eccedenze delle indennità dei parlamentari pentastellati. Quelle sì, che rappresentano a tutti gli effetti “maggiori costi” per le istituzioni, tanto che i Cinque Stelle hanno dovuto arrangiarsi da soli e versare sul fondo di ammortamento del debito pubblico ben un milione e seicentomila euro (il famoso Restitution Day cui presto ne seguirà un altro forse ancora più sostanzioso).

E visto che non ha voluto più di un milione e mezzo di euro (si vede che non le servivano), ma ora può darsi che voglia gli spiccioli degli spazzacamini costituzionali che si sono accampati stanotte sui tetti dei suoi regali uffici, proviamo a calcolarlo, questo maggiore esborso frutto di cotanta giustificata indignazione. La Boldrini lamenta che sarebbero stati coinvolti una ventina di commessi a lavorare, stanotte, alla Camera. Ogni commesso costa circa 75 euro. Venti commessi per 75 euro fanno 1.500 euro. Peccato che 15 commessi restino alla Camera comunque, tutte le notti, perché ovviamente il Palazzo non è che al calare delle tenebre si trasformi in qualcos’altro, in una riedizione istituzionale di Una Notte al Museo: no, continua ad essere la Camera dei Deputati e questi 15 commessi continuano a fare il loro lavoro.
 
Dunque stiamo parlando del maggiore esborso di 4 soli commessi (se sono stati fatti 2 turni da 2 commessi ciascuno) o meno ancora (come sembra): 2 commessi in un turno unico. Ovvero la bellezza di 150 euro, che possiamo ipotizzare costino tanto quanto le pulizie dell’ufficio della Boldrini nell’arco di una settimana. E che il “maggiore esborso” che denuncia la Boldrini non corrisponda affatto alle sue strumentali previsioni, lo ha detto ieri perfino il questore della Camera Fontana, nientemeno che del Pdl, direttamente a lei durante l’ufficio di Presidenza.

Quindi, secondo una nuova e interessante interpretazione di “decoro istituzionale”, i famigerati vecchi puttanieri pregiudicati di cui sopra possono gravare per miliardi di euro sulle spalle dei cittadini e stuprare la Costituzione a loro piacimento, senza incorrere in nessuna sanzione pecuniaria e tantomeno senza essere privati del loro sacrosanto diritto di voto (pur se interdetti dai pubblici uffici) per essere più sicuri che l’operazione riesca al meglio, mentre i cittadini che la Costituzione vogliono rispettarla devono perdere la possibilità di farlo in aula, non possono restituire un milione e seicentomila euro e in più si deve presto istituire una nuova procedura d’urgenza per chiedergli la fondamentale restituzione di 140 euro.

Che poi, francamente, pure se si fossero sprecati ben 140 euro (o anche più) per finire su tutti i giornali e ricordare agli italiani che gliela stanno facendo sotto al naso, mi pare che si possa solo apprezzare l’efficacia di un’operazione mediatica portata a termine in regime di vera austerity. Il tutto è molto più socio-sostenibile che fare leggi che paralizzano l’attività di interi settori della giustizia solo per sfuggire (senza successo) ai propri guai con la legge. Chissà se per la Boldrini il blocco del motore istituzionale che gli italiani hanno subito per decenni, per colpa di chi non ha mai fatto una legge contro il conflitto di interessi (gli stessi che l’hanno messa dove è ora), rientra nei suoi parametri di “decoro istituzionale”.

Non si sa se ridere, se piangere o se perdere la pazienza. Mi viene in mente quando il solito demente di turno chiedeva a Bud Spencer e Terence Hill “altrimenti che fate, vi arrabbiate?”. E loro rispondevano “Siamo già arrabbiati!”.
 
 
 
FONTE: Claudio Messora, blogger di Byoblu

giovedì 7 marzo 2013

POLITICHE 2013: WATERLOO PER LA PARTITOCRAZIA

Le elezioni politiche nazionali del 2013 hanno finalmente messo a nudo il fallimento del sistema partitocratico italiano che gia’ in tanti avevano colto ma che mancava solo in forma elettorale. In Italia, le classi piu’ deboli sono sempre quelle che piu’ pagano i fallimenti del sistema. Questa volta pero’ e’ successa una cosa straordinaria: i deboli non si sono fatti accalappiare dalle solite promesse del politicante di turno agganciato al proprio partito. Hanno messo a fuoco le innumerevoli e successive mancate promesse dei partiti che hanno mandato l’Italia allo sfascio e che in occasione delle elezioni hanno avuto la faccia tosta di spacciarsi come nuovi, riformatori e chi ne ha piu’ ne metta. C’e’ stato chi si e’ astenuto ma anche chi ha voluto dare il proprio voto ad un MoVimento nato dal nulla, fondato da un comico, che rifiuta finanziamenti pubblici, che rifiuta di apparire nei talk-show TV, che comunica solo via web, che trattiene come stipendio solo una parte della propria busta paga di consigliere/parlamentare ed il resto lo restituisce allo Stato, che i propri candidati politici vengono eletti da coloro iscritti al MoVimento e tutto avviene via Web. Tutto questo non e’ promessa ma e’ storia di questi giorni. Una storia che, solo 2 anni fa’, sarebbe apparsa utopica in un Paese come l’Italia dove rinnovamento significa semplicemente cambiare nome al partito con l’elezione di un nuovo segretario e formare coalizioni. Questo cliché e’ andato avanti per decenni e ormai sembrava essere uno standard da seguire: la gente era invitata e scegliere i partiti e le loro ideologie, non a guardare le proposte concrete e la faccia dei candidati per risolvere i problemi.
Ci si rivolgeva al politico come a quello che era ‘di destra o di sinistra’ e non per il contenuto delle sue parole e le proposte. In questo clima, nasceva poi il ‘complesso dell’elefante’ ossia la sinistra che doveva battere la destra e viceversa ed ecco quindi originarsi il nemico da combattere.
Passano gli anni, passano decenni. La destra deve battere la sinistra. Berlusconi scende in campo per impedire l’ascesa dei comunisti. I comunisti iniziano ad avere il complesso dell’elefante ossia non parlano piu’ di proposte e dei problemi della gente ma di schiacciare Berlusconi. Il Paese viene inghiottito dalla crisi mondiale in maniera pesante: recessione, disoccupazione, chiusura delle aziende, fallimenti, imprenditori che si suicidano e tanti altri che vanno all’estero. In questo clima di vacche magrissime, i partiti che si sono spartiti il potere degli ultimi 20 anni non riescono a cogliere l’emergenza che sta mandando l’Italia in un baratro. L’Italia, complice una legge elettorale tanto orrenda che viene definita porcellum proprio dal suo ideatore, e’ vittima del proprio sistema che per anni e anni ha premiato gli incompetenti, i politici trombati ed i loro leccaculo a scapito di coloro che con tanti sacrifici hanno invece studiato e lavorato maturando conoscenza e competenza. I posti chiave dell’economia italiana erano occupati da incompetenti leccaculo mentre chi aveva capacita’ era costretto ad andare all’estero.
La recessione dura da 6 semestri ossia da quando c’era il governo Berlusconi, proprio quel governo che doveva costituire la svolta per l’Italia. Cosa succede invece ? Il parlamento e’ praticamente bloccato da agende che non sono nell’interesse degli italiani ma del Primo Ministro. I continui guai giudiziari di Berlusconi tengono Montecitorio bloccato sui temi principali a favore invece di leggi ad personam che debbono scagionare e/o avvantaggiare l’impero mediatico del Premier. L’Europa e’ stufa di Berlusconi e auspica invece un Premier che possa effettuare le riforme auspicate da Bruxelles soprattutto in materia fiscale ed economica. Ecco quindi arrivare Monti da tutti atteso come il salvatore, colui che non ci fara’ fare la fine della Grecia e lui cosa fa ? Strangola ancora di piu’ l’economia la cui spina dorsale, ricordiamoci bene, e’ costituita dal 75% di piccole-medie imprese. La FIAT e’ solo una goccia. In un Paese dove l’economia e’ in recessione, si alzano ancora di piu’ le tasse gia’ alte. Gia’, perche’ lo scopo non e’ il bene della singola famiglia, la felicita’ del cittadino italiano. Poco importa la sorte del singolo o della famiglia. Il piccolo imprenditore che contribuisce all’economia pagando le tasse e dando lavoro a tanti che hanno famiglia, si trova in una morsa che diventa sempre piu’ stretta: gli ordini diminuiscono, le tasse aumentano, la riscossione dei crediti si fa’ sempre piu’ ardua e le banche non gli concedono prestiti. Di lui pero’nessuno parla. La politica tace. Non tace pero’ quando sono le banche ad avere difficolta’. Per loro, i soldi ci sono. 4 miliardi di euro per salvare MPS ma per le piccole imprese che necessitano solo di poche centinaia, le porte sono sbarrate. Per loro, la politica non ci sente. Il malato ha un nuovo nome: spread ossia gli interessi che lo Stato paga sul debito. A Monti ricadono riforme da fare in 11 mesi che bisognava invece pianificare attentamente nei 20 anni precedenti. Risultato ? Si vedra’ negli anni ma sicuramente la conta degli esodati creati dalla riforma delle pensioni e’ stato un autogol, l’articolo 18 non ha creato occupazione o nuovi investimenti. Il ruolo del governo Monti e’ stato quello di seguire la lettera che la BCE ha inviato all’Italia applicando rigore che ha aumentato i poveri e distrutto le classi piu’ deboli rendendole ancora piu’ precarie.
Non c’e’ quindi da meravigliarsi se tutti i valori sono negativi: aumento dei poveri, del debito pubblico, disoccupazione, recessione, imprese che chiudono e altre che si trasferiscono all’estero. Non c’e’ un solo valore positivo sino ad oggi.
Ma d’altronde, che pretese possiamo avere noi italiani ? Ci sono segnali chiari da interpretare per renderci conto che SIAMO INCAPACI DI AUTOGOVERNARCI.
a)      In un Paese dove le cose vanno male, Renzi sarebbe stato scelto come leader e non Bersani;
b)      In un Paese dove le cose vanno male, come si fa’ a votare ancora chi ha una decina di processi in corso per corruzione, concussione, prostituzione e si professa il nuovo dopo ben 20 anni di politica ?
c)       Laddove esiste una democrazia fatta di elettori chiamati a decidere tra massimo 4 partiti, da noi ce ne sono un centinaio ognuno con il suo ego. Formano coalizioni sperando di vincere e quindi sedersi sulla poltrona dalla quale non si schiodano piu’ perdendo cosi’ la percezione dei problemi reali del cittadino comune;
d)      Come si fa’ a tollerare l’effetto Scilipoti ? In quale altra democrazia viene permesso che il voto venga tradito lasciando che il parlamentare cambi sponda dalla mattina alla sera senza subire procedimenti ?
e)      Chi puo’ dimenticare che nel 1993 gli italiani hanno scelto con un referendum di abolire il finanziamento pubblico ai partiti e loro hanno preso tutti per il culo sostituendo la parola ‘finanziamento’ con ‘rimborso’ ?
Io non ho mai votato. Non perche’ sia indifferente alla politica. Politica deriva da Polis ossia governo/amministrazione del Paese. Ci tengo eccome al mio Paese. Non ho mai votato poiche’ non ho mai individuato chi mi rappresenta e i punti precedenti ne sono testimonianza. Avrei voluto votare le proposte, non le persone. Non me ne frega nulla se a risolvere un problema sia destra o sinistra. Basta che lo si risolva, punto e basta. Invece i problemi restano poiche’ nessun politico e’ stato in grado di pensare ai problemi delle persone, a mettere l’interesse del cittadino e delle future generazioni davanti al proprio interesse e a quello del partito. Governo e opposizione litigano ma, guarda caso, sono sempre d’accordo quando si tratta di toccare (o meglio, non toccare) le loro tasche che negli anni si sono sempre gonfiate anche quando il Paese retrocedeva. Ci venivano a dire di prepararci a tirare la cinghia proprio da loro che non sanno quanto costa andare a fare la spesa, fare benzina, l’abbonamento al treno, al bus, l’affitto, luce, elettricita’, gas, acqua, ecc… poiche’ c’era sempre chi la faceva per loro, chi pagava per loro, chi offriva loro regali, sconti, servizi gratuiti, tavole imbandite di ostriche e rimborsi stratosferici. Recentemente poi abbiamo potuto assistere alla loro caduta mentre lo stomaco ci si rivoltava nell’assistere alle loro patetiche difese in TV mentre giustificavano le centinaia di migliaia di euro finiti nelle loro tasche sottolineandole con diversi ‘purtroppo’. “Purtroppo mi sono piovuti 750,000 euro all’anno per la mia attivita’ politica”. Poverino, potevamo tutti vedere quanto fosse in pena questo povero capogruppo regionale.
Ma sono gli Italiani veramente vittima di queste schifezze o piuttosto vittima di loro stessi ?
Mi rifaccio ai punti della mia succitata lista affermando: fintantoche’ esistono milioni di persone che eleggono un leader PD non sui programmi concreti ma perche’ “e’ una brava persona”, fintantoche’ esistono milioni di persone che dimenticano come un ex Premier abbia trattato Montecitorio a suo uso e abuso presentando leggi ad personam ed oggi ancora a 76 anni si ripresenta e lo rivotano dopo 20 anni di politica, penso che questo Paese non si schiodera’ piu’ dalla crisi che sta vivendo e che le future generazioni pagheranno piu’ di tutti.