"quando credi di aver capito tutto della ricchezza e invece non e' per niente cosi' "
L’Isola aveva una
circonferenza di 8 Km. Era totalmente disabitata. Ai primi sopravvissuti
spiaggiati, si poneva subito la questione cibo. Inizialmente erano un po’
andati a casaccio andando in avanscoperta cibandosi principalmente di noci di
cocco, banane, erbe, qualche ananas, crostacei e bevendo acqua piovana. Avevano
scoperto pure una piccola sorgente e chi era un bravo nuotatore, poteva tentare
la pesca subacquea.
Passarono giorni, poi
settimane e poi mesi senza venire rintracciati e soccorsi.
C’era chi coltivava
banane, chi noci di cocco, chi ananas e chi aveva allevato e ammaestrato
scimmie allo scopo di andare in
cima alle palme per prendere banane e noci di cocco. Tutti erano riusciti ad
organizzarsi in attivita’ che li tenevano occupati oltre a dar loro la
sopravvivenza i cui frutti se li scambiavano tra di loro.
Avevano convenuto che
un casco di banane valesse 1 ananas il quale valeva 2 noci di cocco le quali
valevano tra i 2 ed i 5 lt d’acqua (secondo la stagione) tra le altre cose.
Con la
specializzazione dei naufraghi in diversi prodotti agricoli coltivati,
arrivarono anche problemi di indivisibilita’ del baratto. Per esempio, chi
produceva l’ananas e voleva barattarlo con 1 sola noce di cocco poiche’ non ne
voleva 2 come dettato dal mercato, era indeciso tra rimetterci comprando solo 1
cocco oppure tagliare l’ananas a meta’ per 1 cocco rischiando pero’ che l’altra
meta’ di ananas rimasta rimanesse invenduta.
Un giorno, un nuovo
naufrago si spiaggio’ sull’isola. Conobbe presto gli altri naufraghi e quello
che facevano e si offri’ per migliorare il sistema di commercio tra di loro
facendogli il seguente discorso:
“Cari amici, mi
chiamo Rothschild ed ho esperienza nel finanziamento di beni e servizi. Potete
chiamarmi Mayer. Ho deciso di
dare una mano in questa nostra comunita’ facilitando il commercio di cio’ che producete
attraverso l’introduzione di un mezzo che permettera’ a tutti di poterci
scambiare beni/servizi senza muoverli e/o
dividerli fisicamente. Finalmente vi sara’ possibile comprare cio’ che volete
senza dovere necessariamente scambiare cio’ che producete nelle quantita’
richieste affinche’ il baratto vada a buon fine. Ecco quindi che vi presento
questo disco di metallo. E’ fatto di Nichel con dentro oro. Si chiama Dinaro ed
e’ disponibile in tagli da 1,2,5,10,20,50 e 100 Dinari. Ovviamente l’oro
contenuto aumenta con l’aumentare del taglio mentre le dimensioni del disco
rimangono invariate. Penso quindi che possiamo partire dicendo che 1 Dinaro
equivale ad 1 cocco e che 2 Dinari equivalgono all’intero casco di banane ed ad
1 ananas e cosi’ via, esattamente come avete stabilito voi”.
Gli altri si
guardavano pensando che l’idea dopotutto fosse geniale.
“Mi faccio io
promotore della produzione e distribuzione del Dinaro sull’Isola senza che voi
vi preoccupiate di dovermi dare subito alcuno dei vostri prodotti. In cambio,
visto che il lavoro ed i metalli ce li metto io, vi chiedo la restituzione dopo
12 mesi dei Dinari che voi mi chiederete in prestito aumentati del 5% (che
chiamero’ interesse maturato) il quale coincide piu’ o meno con l’aumento
annuale del valore totale di tutti i beni e servizi sull’Isola cosicche’
anch’io mantenga lo stesso potere d’acquisto come voi visto che non stampero’
Dinari per me. Che ne dite ?”.
Nessuno ebbe nulla da
obiettare. Erano sempre stati abituati a coltivare e barattare. Non avevano mai
pensato ad un mezzo che potesse sostituire il loro baratto ed il fatto di poter
ottenere qualcosa per poi ridarlo indietro dopo 12 mesi aumentato di 5 per ogni
100 che avevano preso in prestito, sembrava loro ragionevole.
Quindi nell’isola
cesso’ il baratto sostituito dal Dinaro il quale si rivelo’, a detta dei naufraghi,
pratico e leggero. Facile per concludere le transazioni. Mayer Rothschild aveva
quindi prodotto tanti Dinari nei tagli elencati e li aveva distribuiti a coloro
che gliene facevano richiesta. Di fatto, aveva fondato un servizio di prestito
Dinari che tutti chiamarono col nome di Banca. La Banca divento’ il posto per
chiedere a prestito i Dinari ma anche per depositarli per chi voleva metterli
al sicuro. Rothschild poi si rese conto che qualcuno avrebbe potuto anche
fonderli i Dinari ricavandone l’oro con il quale poter fare altre cose quali
oggetti ornamentali, anelli, collane e statue, pertanto decise di non mettere
piu’ l’oro dentro il Dinaro ma di tenerlo al sicuro in una fortezza a suo dire
inespugnabile e di stampare Dinari fatti solo di Nichel il cui valore nominale
totale seguisse proprio quello dell’oro chiuso nella fortezza. Tanto era il
valore totale dei Dinari stampati sull’Isola quanto quello dell’oro in
deposito.
Manco a dirlo, anche
qui’ nessuno ebbe nulla da ridire poiche’ sembrava una cosa saggia e logica.
Passati i primi 12
mesi, qualcuno dei naufraghi riusciva a restituire i Dinari ottenuti in
prestito, altri invece no. Ad esempio, il coltivatore di Ananas non e’ riuscito
a restituire il prestito a causa del cattivo tempo che ha fatto si’ che gli
Ananas prodotti fossero pochi. Si era fatto dare 1.000 Dinari ed ora doveva
restituirne 1.050. Aveva detto a Mayer che non poteva restituire il prestito e
Mayer gli aveva risposto: “Il tuo Ananas e’ uno dei prodotti piu’ preziosi.
Facciamo che i prossimi 12 mesi saranno migliori per il tempo e che quindi ne coltiverai
e venderai di piu’. Possiamo fare cosi’: ora ti presto 2.000 Dinari che dopo 12
mesi mi restituirai con gli interessi al 5% (totale 2.100) dai quali pero’ devo
detrarre i 1.050 che mi devi. Pertanto fisicamente ora ti posso dare 950
Dinari. Non ti chiedo di darmi gli Ananas invece dei Dinari che mi devi poiche’
immagino che tu ne abbia gia’ pochi tra l’altro non sufficienti”. Questo
approccio non solo aveva convinto il produttore di Ananas a richiedere un altro
prestito certo che dopo 12 mesi la stagione sarebbe andata meglio della
precedente, ma aveva reso Mayer Rothschild una sorta di benefattore che capiva
ed aiutava coloro che non riuscivano ad estinguere il prestito ricevuto.
Passarono mesi, anni
e decenni. Altri naufraghi si aggiunsero e la comunita’ aveva oramai raggiunto
un livello di beni/servizi prodotti dei piu’ diversificati. Mayer Rothschild
aveva nel frattempo dichiarato che non era piu’ sua intenzione emettere Dinari che
rappresentassero il valore dell’oro che aveva in deposito. Disse che l’oro non
era necessario e che bastava produrre il Dinaro cosi’ com’e’, un disco di
Nichel con stampato il suo valore nominale.
Per l’ennesima volta,
nessuno ebbe nulla da ridire mentre invece Mayer provvedeva ad espropriare le proprieta’
di coloro che per 24 mesi consecutivi non restituivano il prestito e lui si
giustificava cosi’ “siete voi che sbagliate a chiedere in prestito piu’ di
quanto potete permettervi. Posso al massimo spalmare il vostro debito per altri
12 mesi. Oltre non posso andare”.
Addirittura, c’era
chi veniva espropriato di tutto e risultava ancora debitore senza che
Rothschild gliene condonasse una parte. Non appena si rimetteva a coltivare,
l’agricoltore portava il raccolto alla Banca poiche’ questa gli aveva negato
ulteriori prestiti. Alcuni agricoltori si erano trovati a dover restituire
tanti Dinari che a volte
non riuscivano a sfamarsi con il proprio raccolto prodotto poiche’ era
destinato alla Banca per estinguere il debito. Per chi sgarrava dopo 24 mesi
consecutivi, la Banca non concedeva piu’ ulteriori prestiti. “E’ colpa vostra.
Ve l’abbiamo sempre detto. Non prendete in prestito piu’ di quanto potete permettervi”
era la risposta che la Banca (e quindi Mayer Rothschild per primo) continuavano
a ripetere.
Poi un giorno
sull’Isola arrivo’ un naufrago di nome Giacinto.
Era un signore la cui
eta’ non gli avrebbe consentito di fare il contadino pena la sua salute. Si
fermo’ a parlare con gli altri
naufraghi i quali gli spiegarono il sistema di commercio in vigore sull’isola.
Giacinto amava
ascoltare le persone e loro amavano parlare con lui dei loro problemi, delle
loro difficolta’ poiche’ capivano che era un signore colto ed onesto. Che ci
teneva alla loro condizione. Lui in particolare aveva preso a cuore coloro che
ancora lavoravano la terra per raccogliere tanto quanto gli serviva per azzerare
il debito ancora in corso con la Banca la quale aveva gia’ tolto loro tutto il
raccolto.
“E’ colpa nostra”
dicevano gli agricoltori morosi a Giacinto “abbiamo chiesto troppo in prestito
ed ora dobbiamo restituire il dovuto”.
“Ne siete proprio
sicuri ?” chiese loro Giacinto.
“Vorrei che mi
dedicaste un po’ del vostro tempo per farvi capire qualcosa che potrebbe
risolvere davvero I vostri problemi” disse loro Giacinto.
I naufraghi morosi
smisero cosi’ di lavorare e si raccolsero tutti intorno a Giacinto il quale
disse “questo vale anche per voi non morosi poiche’ potreste trarne un enorme
beneficio che nessuno potrebbe mai spiegarvelo”. E quindi anche coloro che non
avevano debiti con la Banca smisero di lavorare per raccogliersi intorno a
Giacinto.
Tutta l’Isola era
ferma ad ascoltare cio’ per cui Giacinto aveva chiesto un po’ del loro tempo.
“chi coltiva Ananas
puo’ ottenere 2 noci di cocco con le quali ottenere 1 casco di banane, 5 lt
d’acqua, 3 Kg di pomodoro, 5 Kg di Rambutan, 2 Durian, 2 Pomelo, 2 Angurie, 2
Papaye e cosi’ via” disse Giacinto.
“c’e’ qualcuno di voi
che e’ malato, che e’ ferito, che non riesce a produrre nulla o che ha avuto il
proprio raccolto bruciato, rubato o distrutto ?” silenzio tra tutti.
Giacinto continuo’
“quindi se nessuno rientra in queste condizioni, come mai tra di voi c’e’ chi
non riesce a sfamarsi ?” e dopo qualche sguardo imbarazzato, si fece avanti il
produttore di Ananas: “Giacinto, io ho preso dei Dinari in prestito e li devo
ritornare ma se non li ho, la Banca mi chiede di estinguere il mio debito con
cio’ che produco”.
Giacinto gli chiese:
“e la Banca cosa produce ?”;
“I Dinari che da’ in
prestito alla comunita’” gli rispose il produttore di Ananas;
“Hai detto una cosa
giusta ed una sbagliata. Hai detto bene che la Banca produce i Dinari ma hai sbagliato a dire che
li presta” rispose Giacinto al quale segui’ lo sguardo spiazzato non solo del
produttore di Ananas ma di tutti quanti gli abitanti dell’Isola;
“Qualcuno di voi mi
puo’ spiegare per quale motivo i Dinari la Banca ve li deve prestare e non
vendere ?” chiese Giacinto alla folla;
Seguirono sguardi
spiazzati dopodiche’ arrivo’ la risposta del produttore “perche’ e’ stato
deciso cosi’ sin dall’inizio Giacinto
…”
“…certo, certo” –
ribatte’ subito Giacinto ‐ “Mayer Rothschild e’ magnanimo perche’ vi da’ subito
senza chiedere nulla se non dopo 12 mesi, vero ? E se dopo 24 mesi venite
espropriati, la colpa e’ vostra. Solo vostra in quanto lui vi ha dato un lasso
di tempo piu’ che ragionevole dove voi non siete riusciti ad estingure il
vostro debito”.
Non volava una mosca,
tutti fissavano Giacinto senza fiatare poiche’ non riuscivano a capire dove
volesse andare a parare.
“vi siete mai chiesti
chi e’ il piu’ ricco dell’Isola ?” chiese ancora Giacinto alla folla;
“sicuramente Mayer”
rispose un produttore al quale Giacinto domando’ “perche’ ?”;
“abbe’, mi sembra
ovvio. Puo’ stampare Dinari quanto vuole” gli disse il produttore;'“per fare cosa ?” chiese
ancora Giacinto;
“come per fare cosa.
Per darli in prestito e con cio’ si compera beni e servizi sull’Isola !” si
senti’ rispondere Giacinto il quale disse “Bravo, esatto ! Hai detto bene ! Per
comprare ….. non per FARE !”.
Seguirono gli stessi
sguardi persi di prima.
“ancora non lo capite
vero ?” – disse loro Giacinto – “la vera ricchezza nell’Isola, SIETE VOI ! NON
MAYER ROTHSCHILD !”
“avete mai pensato a
quanto lui spende per produrre 1 Dinaro, 2 Dinari, 5 Dinari, 10,20,50 e 100
Dinari ? Lui produce tutti
questi Dinari utilizzando lo stesso materiale e lo stesso lavoratore. Non
cambia nulla per lui se non i numeri che appaiono sulla moneta. Quanto costa a
lui stampare 1 Dinaro ? Quanto gli costa ? Ve lo dico io. 1/10 del suo valore
nominale che e’ lo stesso costo per stampare 100 Dinari il cui costo diventa
cosi’ 1/1.000 del suo valore nominale”.
“Tu, caro produttore di Ananas, sappi che 2 Dinari
comprano 1 Ananas il cui costo di produzione e’ ½ del suo valore ossia 1
Dinaro. Una moneta da 100 Dinari compra 50 Ananas il cui costo di produzione e’
sempre ½ del loro valore ossia 25 Dinari. Ci siamo ? Quanti Ananas hai prodotto
tu in 12 mesi ? Se li hai venduti tutti, il tuo costo totale sostenuto e’ stato
la meta’ dei ricavi. Se non li hai venduti tutti e quindi hai avuto delle
rimanenze andate male, il tuo costo e’ andato oltre la meta’. Alla migliore
delle ipotesi quindi, il tuo costo totale rimane sempre della meta’.
Ora ti invito a trasferire questo ragionamento di
produttivita’ per Mayer Rothschild. Quanti Dinari lui ti ha prestato in 24 mesi
? Te ne ha dati 1.000 all’inizio e poi 2.000. Dopo 12 mesi, i 1.000 diventano
1.050 ed i 2.000 diventeranno 2.100 per il 5% di interessi che ti ha chiesto in
piu’. Alla fine dei 24 mesi, tu hai in totale 3.200 Dinari da ritornargli
(1.050+50+2.100) di cui 200 di interessi che lui ha creato dal nulla. Ti sembra
una cosa giusta che Mayer abbia speso tra i 18 ed i 310 Dinari al massimo per
poter intascarsene ben 3.200 equivalenti a 1.600 dei tuoi Ananas la cui
produzione a te costa 1.600 Dinari ossia dalle 5 alle 89 volte in piu’ di lui ?
E senza che lui debba temere l’invenduto, rimanenze che vanno male, malattie, infortuni,
tempeste, uragani, grandine, siccita’ e gelo in quanto il Dinaro non e’
deperibile, non si rovina, non si ammala, non si distrugge, non si consuma, non
secca, non muore, non evapora e soprattutto c’e’ sempre chi lo richiede
…..SEMBRA A VOI TUTTI NORMALE UNA COSA DEL GENERE ?”
…..
SILENZIO TOMBALE
“Ripeto: dalle 5 alle 89 volte in piu’ costa a voi la produzione
del valore di 3.200 Dinari in un lasso di 24 mesi rispetto allo stesso valore
prodotto da Mayer Rothschild. Fate, fate pure i vostri calcoli nel frattempo tenendo
conto di tutti i tagli del Dinaro disponibili. Capisco che non ci avete mai
pensato ma io non ho finito” continuo’ Giacinto il
quale a questo punto aveva tutti gli occhi della folla su di lui che lo fissava
immobile con un misto di
trance ed incredulita’.
“Per quale motivo alla mia domanda di chi sia il piu’
ricco dell’Isola avete subito pensato a Rothschild ? Ve lo dico io perche’.
Perche’ il Dinaro e’ da voi considerato oramai la ricchezza e non una sua rappresentazione.
Non avreste mai dovuto accettare i patti cosi’ come vi sono stati da lui
proposti. Senza rendervene conto, vi ha resi schiavi di un sistema che e’
tutt’altro che giusto. IL DINARO NON DOVEVA MAI ESSERVI PRESTATO MA SEMMAI
VENDUTO AFFINCHE’ VOI NE DIVENTASTE I PROPRIETARI ED IL PREZZO CHE MAYER DEVE
PERCEPIRE E’ QUELLO DEL SERVIZIO DI PURA STAMPA E NON IL VALORE NOMINALE STAMPATO
SUL DINARO. IL VALORE NOMINALE DEL DINARO STAMPATO, NON DOVREBBE POI MAI SUPERARE
IL TOTALE DEL VALORE DEI BENI / SERVIZI PRODOTTI SULL’ISOLA IL CUI VALORE PUO’ OSCILLARE
PER IL SEMPLICE INCONTRO TRA LA LORO DOMANDA E OFFERTA.
In questo modo si tiene il Dinaro rappresentativo della
vera ricchezza che voi tutti producete che serve per sfamarvi e quindi poter
sopravvivere mentre Rothschild deve solo essere un vostro dipendente che pagate
normalmente per il servizio di stampa e, cosa molto importante, che stampa la
quantita’ di Dinari che voi gli dite. Ne’ piu’, ne’ meno.
Senza rendervene conto, gli avete conferito un potere ed
una ricchezza che non gli spettano. Se domani tutti voi smetteste di produrre i
vostri beni/servizi distruggendo tutto, tutti i Dinari stampati in circolazione
sull’Isola diventerebbero subito carta straccia. E se ricominciaste la
coltivazione senza moneta, scambiandovela come facevate prima ossia il baratto,
voi sopravvivereste sempre ma non la Banca e Rothschild, ne’ tantomeno il
Dinaro. Entrambi sarebbero destinati a soccombere. Tu che ora ti sei ridotto a produrre
Ananas che non puoi ne’ vendere, ne’ mangiare perche’ pensi prima ad estinguere
il tuo debito, non pensi che siano troppi 1.600 Ananas da dovergli dare a
fronte di un prestito ottenuto che a Rothschild per produrlo gli e’ costato,
come ti ho gia’ spiegato, tra i 18 ed i 310 Dinari mentre tu ne hai spesi 1.600
per ottenere lo stesso valore ? Ha un senso secondo voi tutto questo ?”.
Giacinto passo’ con
il suo sguardo uno ad uno i produttori vicino a lui che lo circondavano per poi
estenderlo verso tutti gli altri.
Il produttore di
Ananas ci era rimasto come un sasso. Non parlava ed aveva lo sguardo fisso
verso il basso. Si poteva avvertire tutta la rabbia di colui che ha appena
ricevuto una sberla psicologica rendendosi conto di essere stato vittima di
un’enorme ingiustizia. Le parole di Giacinto sono state chiare, lampanti e
precise.
C’erano altri che
dovevano restituire i Dinari ricevuti i quali si erano messi a parlare tra di
loro in modo acceso.“Io adesso prendo un bastone e vado a menarlo quel bastardo
! Ci ha presi tutti in giro ! Ma vi rendete conto che mentre noi rischiamo di
morire di fame per estinguere il suo prestito, lui ha messo in piedi un sistema
che nel tempo gli avrebbe consentito di poter acquistare tutta la produzione
dell’Isola anche per tutti i prossimi 20 anni di fila spendendo un’eresia ??”
disse un agricoltore moroso.
“non serve andarlo a
menare” – gli rispose Giacinto – “serve invece che
tutti voi, tutti quanti indistintamente accettiate una nuova moneta che
rispetti quanto gia’ vi ho detto in precedenza. Da questo momento potete
disconoscere il Dinaro immediatamente. Non necessariamente dovete metterlo per
iscritto o rispettare un accordo fatto con Rothschild. Basta il consenso tacito
per il bene vostro, dei vostri figli e nipoti. E’ altamente immorale che lui il
denaro lo presti. Lui queste cose le sa’ ma gioca sull’ignoranza altrui per
diventare ricco e potente. Mollate il Dinaro prima che qualcuno di voi finisca
male per questo meccanismo truffaldino di debito che tocchera’ anche le vostre
future generazioni. Saro’ io a stampare e distribuire una nuova moneta e vi
comunico gia’ da ora che, proprio come voi con i vostri prodotti e sempre che
siate d’accordo, mi faro’ pagare il costo della stampa piu’ il 50%. Nulla di
piu’ e assieme a voi, se vorrete, faremo la valutazione dei beni/servizi
posseduti o anche in progetto per poter stampare il corrispettivo valore
nominale in moneta”.
Il giorno seguente,
la Banca di Mayer Rothschild fu’ invasa praticamente da tutti gli abitanti
dell’Isola che avevano Dinari
depositati per sicurezza. Giacinto aveva garantito loro che li avrebbe
convertiti con la nuova moneta prima che diventassero carta straccia ma poiche’
tutti i Dinari non erano fisicamente in deposito (poiche’ una parte dei
depositi era rientrato in circolazione sottoforma di prestiti), Giacinto prese
in considerazione anche le sole ricevute che attestavano l’ammontare del
deposito (libretto bancario).
Giacinto inizio’
quindi a produrre ed a distribuire la nuova moneta accettata da tutti secondo
criteri ben precisi. Si era convenuto che il margine che Giacinto chiedeva
fosse del 35% e non del 50% come da lui avanzato. Dopotutto, Giacinto lo aveva
accettato ritenendo che chi produce beni e servizi che servono per campare
abbia piu’ diritto di farsi ricco rispetto a chi campa semplicemente stampando
un valore che li rappresenta.
Riguardo la Banca di
Rothschild, manco a dirlo falli’ immediatamente.
Mayer Rothschild
cerco’ di cambiare i patti con gli abitanti i quali non vollero nemmeno piu’
considerarlo visto il meschino metodo truffaldino che aveva adottato con loro
nonostante lo avessero sfamato quando era arrivato naufrago. I Dinari che aveva
accumulato e che poteva ancora tecnicamente stampare, erano diventati carta
straccia e cerco’ furbescamente di cambiarli nella banca di Giacinto il quale,
riconoscendolo, gli disse che se voleva la nuova moneta l’avrebbe ottenuta
solamente a prestito per poi doverla restituire per intero dopo 12 mesi
maggiorata del 5% di interessi. Alle proteste di lui, Giacinto gli rispose: “vecchio
mio, cosa ti lamenti a fare. Con questo metodo c’hai costruito l’immensa
fortuna tua e l’enorme sfortuna per intere generazioni. Non ti sta bene ?
Accomodati pure. Inventati qualcosa che si possa barattare o che ti possa
sfamare. L’Isola e’ piccola. In tanti lo hanno fatto prima che tu arrivassi
qui’”.
Mayer rifiuto’ il
prestito di Giacinto e la leggenda vuole che per sfamarsi, ando’ in giro per
l’isola a fare l’elemosina poiche’ non sapeva pescare, non sapeva coltivare o
arrampicarsi per prendere un casco di banane o una noce di cocco che nemmeno
tutti i suoi 7,000 miliardi di Dinari che possedeva avrebbero ora potuto
comprare.
Onore e gloria invece attesero il nostro Giacinto che aveva cosi’ svegliato
una comunita’ liberandola dalla schiavitu’ dei numeri prestati.